Premio Orvieto Sport: a Marco Gobbino la targa “Giulio Ladi”
L'Ussi Umbria ha assegnato il riconoscimento nell'ambito dell'evento della città della Rupe

È Marco Gobbino il giornalista umbro che, quest’anno, si è distinto per aver raccolto nel modo migliore il testimone lasciato alla categoria dal compianto Giulio Ladi.
Palazzo dei Sette di Orvieto ha ospitato la decima edizione del Premio Orvieto Sport, che l’omonima testata, diretta dalla collega Monica Riccio dedica ogni anno alle migliori realtà sportive del comprensorio orvietano, in termini di risultati e agli sportivi orvietani che si sono messi in evidenza.

Nell’ambito di questo evento, per il quarto anno consecutivo il gruppo Umbro dell’Ussi ha assegnato, in partnership con l’organizzazione, la Targa intitolata alla memoria di Giulio Ladi, storico giornalista de Il Messaggero, recentemente scomparso. Il riconoscimento va ogni anno ad un cronista sportivo della nostra regione.

Quest’anno il prescelto è un orvietano doc, Marco Gobbino, firma di Eccellenzacalcio.it e consigliere dell’Associazione Stampa Umbra. Gobbino, che racconta quotidianamente le gesta dell’Orvietana calcio, ha ricordato: “Ho conosciuto Giulio Ladi proprio sulle tribune del Muzi e fin dal mio primo servizio, quando scrivo per Il Giornale dell’Umbria, Giulio sedeva al mio fianco. Ho imparato molto da lui”.

Emanuele Lombardini, segretario regionale di Ussi Umbria, aggiunge: “Ricordo ancora quando, ormai dieci anni fa, con la redazione sportiva di Infopress/Il Giornale dell’Umbria, contribuimmo a lanciare nel mondo del giornalismo sportivo questo giovane corrispondente, inviandolo a seguire le partite dell’Orvietana. Da allora è cresciuto, sino a diventare anche voce radiofonica e consigliere Asu, della quale noi, come Ussi, siamo di fatto il gruppo di specializzazione sportiva. Il premio che oggi tramite voi consegniamo è il riconoscimento ad un collega che in questi anni ha raccontato con passione e professionalità le vicende sportive di una realtà complessa come quella orvietana, raccogliendo idealmente e nel modo migliore il testimone lasciato da Giulio Ladi“. Gobbino succede nel premio a Roberto Pace, Stefano Bagliani e Paolo Grassi.

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