Fenomeno match-fixing, giornalisti a lezione da Simone Farina

PERUGIA – I giornalisti umbri hanno ora qualche strumento in più per capire, analizzare e trattare il fenomeno del match-fixing grazie a “Monitoraggio, prevenzione e lotta al fenomeno delle scommesse nel calcio italiano”, il corso organizzato dall’Ordine dei Giornalisti regionale, su proposta dell’Ussi Umbria, nell’ambito del piano di formazione obbligatoria.

L’evento si è tenuto nella sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni a Perugia. Il dibattito, moderato dal consigliere dell’Ussi Umbria Antonello Ferroni, è stato aperto dal racconto di Simone Farina, ex calciatore di Gualdo e Gubbio, che rifiutò 200 mila euro per truccare una gara di coppa Italia ed ebbe la forza e il coraggio di denunciare il fatto alle autorità. Oggi Farina si sdoppia tra Inghilterra e Italia, è entrato da alcuni anni nello staff tecnico dell’Aston Villa, collabora con Fifa e Interpol e fa parte del progetto B Italia della Lega di serie B. L’avvocato Marcello Presilla, responsabile per l’Italia di Sportradar, società partner UEFA specializzata in analisi e monitoraggio dei flussi di scommesse e nella lotta alle frodi sportive, ha delineato i contorni del fenomeno del match-fixing, la manipolazione di un evento sportivo che non riguarda solamente il calcio ma tutte le discipline, dal tennis alle freccette.

Farina e Imparato

Gianluigi Pocchi, responsabile delle attività di Integrity e delle iniziative di Responsabilità Sociale della Lega Serie B ha delineato i contorni dell’attività della Lega cadetta, fra le più attive nel panorama europeo in tanti settori, in particolare attraverso i progetti Regoliamoci – Le regole del Gioco Pulito, B Solidale e Stop Match-Fixing. A Gaetano Imparato, firma prestigiosa della Gazzetta dello Sport, è stato affidato il compito di raccontare come La Rosea, negli anni, ha affrontato i tanti scandali che hanno investito lo sport italiano partendo da Calciopoli. Imparato ha stimolato i colleghi sulla voglia di “scavare”, ha descritto le difficoltà che possono nascere in una redazione nel trattare temi così complessi e chiuso, citando il compianto Candido Cannavò, con il primo e immancabile ingrediente che ogni giornalista deve portare nell’animo: “la buona fede”. Per la riuscita del corso l’Ussi Umbria rivolge un particolare ringraziamento a Paolo Bedin, direttore generale della Lega di B.

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